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Nel centro di una città, in quella zona abitata da gente con un po' troppo denaro, c'è un parco. Al centro del parco c'è un piedistallo sprovvisto di statua. Ogni mattina prende il suo posto una statua di carne, coperta di vernice bianca da capo a piedi, immobile creatura di immacolata bianchezza che si anima per un attimo quando apre gli occhi per soffiare una bolla di sapone all'indirizzo di chi le offra il proprio obolo. Maestro dell'arte dimenticata dell'immobilità, Francis Orme vive nel condominio di Observatory Mansions, la cui cupola, che una volta ospitava un osservatorio, è ormai priva di telescopi e ridotta a ostello per i piccioni. Come accadrà alle altre bizzarre creature che abitano il condominio e sembrano sprigionate da fiabe strane e lugubri - un portiere sibilante, un vecchio professore dai mille odori, una donna-cane -, tutte impegnate nell'arduo compito di assentarsi da se stesse e di impedire alla realtà di strapparle alla solitudine che pure detestano, l'incantesimo che imprigiona Francis nel suo isolamento sarà spezzato dall'arrivo di una nuova inquilina.